Il borsino di Carlo Quaranta dopo Torino-Sassuolo: i granata mancano il colpo del KO, ma la mentalità della squadra è vincente

Dopo le due vittorie di inizio anno, la squadra di Juric manca il bottino pieno proprio nella partita maggiormente dominata. Dopo le convincenti prove contro Fiorentina e Sampdoria, anche contro il Sassuolo i granata hanno approcciato bene la gara macinando gioco ed assediando l’area avversaria tanto da dare l’impressione di aver inserito un pilota automatico in grado di indirizzare la partita a proprio piacimento. Ed infatti già dopo un quarto d’ora arrivava il gol di Sanabria a cui seguiva esclusivamente la stessa trama iperoffensiva che, a differenza di un passato ancora recente, produceva diverse possibilità di andare in gol. Se ciò non è successo è stato sì per sfortuna (vedi tre legni!) ma anche per mancanza di cinismo, di freddezza, di precisione, di killer instinct di chi si è trovato palloni favorevoli sui piedi o sulla testa ma non ha saputo sfruttarli al meglio. E così, con tanta indecisione sottoporta, i granata hanno mancato il colpo del KO tenendo aperta una gara che hanno scelto di aggredire fino alla fine andando all’arrembaggio alla ricerca del secondo gol anziché gestire il minimo vantaggio, scelta coraggiosa ma pagata a caro prezzo con il gol del pareggio in contropiede nel finale nell’unica conclusione in porta degli emiliani.

Il mercato e l’obiettivo: continuare su questa strada

Ora ci si può mangiare le mani per l’enorme occasione gettata al vento e recriminare a ragion veduta prendendosela più con se stessi che con l’arbitro o col destino oppure consolarsi col gioco e le prospettive che si schiudono continuando in questo modo. Ma intanto il presente propone una pausa campionato probabilmente inopportuna dal momento che Bremer e compagni sono in palla e una settimana di mercato aperto alla ricerca del colpo invernale o semplicemente di qualche tassello da inserire nel posto giusto (non scordandosi di lasciar andare quelli “superflui” ancora in rosa). L’obiettivo invece è quello di continuare su questa strada e magari affinare le armi sotto porta per poter ottenere una classifica sempre migliore e arrivare al 18 febbraio con la voglia e la consapevolezza di potersela giocare con la stessa mentalità vincente ed arrembante dimostrata in quest’inizio anno e magari con un Belotti in più.

CHI SALE:

RODRIGUEZ    buona partita dello svizzero che è prezioso nel far ripartire la squadra (anche nell’azione del gol), svetta di testa a difendere nella propria area e annulla Berardi su cui è bravo ma sfortunato anche all’88’.

ZIMA    ancora una volta titolare, dimostra che cambiando gli interpreti la tenuta difensiva non cambia. Spigoloso il giusto con Raspadori cui respinge anche una conclusione pericolosa, si rende pericoloso anche in avanti. Sulla strada giusta.

BREKALO    ispirato ed ispiratore delle azioni più pericolose (tra cui quella del gol), ubriaca Chiriches e Muldur, scappa via, mette tanti palloni interessanti in mezzo e gli manca solo l’occasione per metterla dentro.

STABILI:

SANABRIA    il bomber di casa aiuta la squadra e stavolta si fa trovare con continuità in area, segna un gol ma avrebbe potuto farne anche altri sbagliando anche per imprecisione e per mancanza di killer instict.

MANDRAGORA   gioca una bella gara innescando l’azione del gol e sfiorandone un altro con un fendente dalla distanza che centra il palo (sfortunato nella circostanza). In più gran lavoro di contrasto su Frattesi.

SINGO    inizio straripante con tanto di sponda intelligente per il gol. Sembra poter fare sfracelli ma poi è incerto nei traversoni, nelle soluzioni finali (spesso errate) ed anche nel recupero su Berardi alla fine.

LUKIC    se Juric non ne fa mai a meno un motivo ci sarà, anzi più di uno: cuce il gioco, pulisce palloni, raddoppia, recupera, imposta, si propone e talvolta regala anche assist preziosi.

PRAET    soprattutto nel primo tempo rappresenta una spina nel fianco per la difesa neroverde, serve una splendida palla a Sanabria in area, gioca di prima, “vede” il gioco anche se non è sempre nel vivo.

VOJVODA    conferma il buon momento, ha ormai trovato una propria dimensione sulla fascia sinistra da dove sforna bei cross riuscendo anche a contenere gli avversari e ad effettuare giocate di qualità.

BASELLI    forse si è trattato della sua ultima apparizione in maglia granata. Come al solito ha alternato cose buone ad altre meno ma non ha responsabilità personali. Nelle prime stagioni è stato un buon protagonista poi, complici anche infortuni e scelte tecniche, non ha più fornito un contributo importante.

POBEGA   dopo un periodo da protagonista assoluto è costretto a rifiatare un po’ in panchina e quando entra tende a voler strafare entrando troppo ruvido e prendendosi subito il cartellino giallo.

PJACA    il suo ingresso nel finale non regala né la freschezza né l’imprevedibilità attese ed anzi appare un po’ molle e non riesce a impensierire Consigli pur avendone la possibilità.

CHI SCENDE:

MILINKOVIC–SAVIC    disoccupato per tutta la partita, a parte qualche uscita semplice e i soliti disimpegni coi piedi, rimane indeciso e fuori posizione sul gol di Raspadori.

BREMER    addomestica anche il puledro di razza Scamacca lasciandogli le briciole ma si fa ingolosire troppo dalla fase offensiva finendo per pagare dazio col gol in contropiede nel finale. In più prende il giallo che gli costerà la squalifica.

Josip Brekalo of Torino FC looks dejected during the Serie A football match between Torino FC and US Sassuolo.
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ultimo aggiornamento: 26-01-2022


4 Commenti
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poggiardo granata69
poggiardo granata69
3 anni fa

Che rabbia…più ci penso più mi inc…o

Jones
3 anni fa

ok io l’ho votato come migliore,magari ho esagerto? Ma mettere fra chi scende Bremer dopo la partita di domenica è una barzelletta che non fa ridere

GD ( 0.3ini : i migliori alleati di Cairo)

D’accordo con te!
Ma è più in generale che spesso mi trovo in disaccordo con queste classifiche (come con i voti delle pagelle)

Mandragora stabile??? Allora Pobega più in basso di “chi scende”; perchè ra i due nelll’ultima partita c’erano 2 categorie di distanza, non una

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